i fronte a certe notizie ancora mi emoziono.
Correndo spavaldamente il rischio di far diventare questo blog monotematico, gioisco e m’illumino d’immenso annunciando cotanto gaudio magno:
Grazie, o’ Reznor, per aver ascoltato le nostre (mie e di Cristina) preghiere.
Gloria nell’alto di Los Angeles.
Emmò po’ esse pure che me compro il cd deluxe!
Ora, dopo aver annunciato le date del tour americano… Non è che per sbaglio, capiti pure in Europa? Non pretendo l’Italia, tantomeno Roma, ma sai, qualche posto vicino e raggiungibile tramite chessò, Ryanair.
Noi gradiremmo.
Mettiti una mano sulla coscienza, grazie.
Ah, per la cronaca.
Quello lassù è Robin Finck, ex chitarrista dei NiN e dei G’n’R, nonché mio grande ammòre fin dai tempi di March of the Pigs, ovvero quando ho conosciuto i NiN grazie alle sorelle maggiori delle mie compagne di classe delle medie.
Quindi, in attesa di potermi commuovere live, ricorderò:
- due giovani virgulti in preda agli sbalzi ormonali, loro;
- una scema di 12 anni in preda alla demenza precoce, io.
E io non sono cambiata poi molto.
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